martedì 8 ottobre 2024

TRA IL MAR 'EGEO E IL MAR LIBICO.

 Si, ho visto così tanti bei posti in questo viaggio...

Per esempio, questo è un tramonto a Koutsounari, dove sto in campeggio. 


E questa è Agios Nikolaos, una delle innumerevoli piccole Venezie.
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Ecco Sitia, col suo bel porticciolo, pensate che ha il palmeto più grande d'Europa,  con 550 specie diverse.

E poi c'è Ierapetra e la Fortezza Napoleonica.

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Anche se la cosa che mi è piaciuta di più di Ierapetra è stato un croissant gigante e una ragazza che somigliava tantissimo a Sara.

Xerokapas è il posto più a Est dove ho fatto il bagno...

Nel campeggo di Koutsounari, sul Mar Libico, sono stato davvero bene. Ma, se voglio vedere la valle dei mulini a vento, devo ritornare nell'altra costa, quella sull'Egeo. 
Così ci torno.
Parto di buon'ora e mi sposto verso l'interno per scoprire che la bellezza sta nelle piccole cose.


Mi prende fame e mi fermo in un supermercato lungo una desolata strada che sfiora un minuscolo villaggio.
Ció che ho capito della Grecia,  di Creta perlomeno, è che i supermercati sono dotati di un operoso bar, fornito di leccornie di ogni tipo. Una delle mie preferite è una specie di torta salata con feta e spinaci. Me la ordino e prendo un caffè greco a farle compagnia. Questi "sosti", hanno solitamente dei tavolini dove ci si può sedere ad osservare il lento viavai circostante. E mentre sono lì che mangio e aspetto che il caffè si freddi, guardo Carmencita appoggiata alla ringhiera difronte a me e penso ad alta voce:
"Che peccato amica mia che tu non possa godere dei piaceri del palato. Come potresti? Tu che sei solo una bicicletta."

Beh, siete liberi di crederci o meno, ma vi giuro che Carmencita mi ha risposto.
Mi ha detto cosi:
"Max, quarda che una bici non è solo due ruote, un telaio e una catena. Ciò che una bici è, ciò che io Carmencita sono in realtà... è libertà!"
Sangue di Giuda! Questa non me l'aspettavo.
"È vero!" Rispondo.
"Scusa amica mia. Tu sei il mio Ronzinante ed io un moderno Don Chisciotte, entrambi diretti all'altopiano di Lashiti, nella patria dei mulini a vento. 

Ma non andremo li a sfidarli - questi ultimi dinosauri -, ma a rendere omaggio a un mondo che non esiste più."

(Orepedio Lasithi, 7/10/2024)

martedì 1 ottobre 2024

CRETA!

Atene.

Piazza Syntagma: cambio della guardia.

Piazza Omonia: crocevia della città.

Acropoli: era da un po'di tempo che non sentivo parlare italiano.
La Plaka: non è più come la ricordavo. Il dedalo di antiche vie colme di botteghe artigianali e rosticcerie a buon mercato, sono state sostituite dai classici negozi per turisti.
Due notti ad Atene possono bastare.
Smonto la tenda prima dell'alba e alle 7 sono al Pireo ad imbarcarmi per Creta.
Creta è lo scopo di questo mio viaggio, la destinazione finale. Me la sono voluta gustare, posticipandola. Sono convinto che la bellezza stia nell'attesa. Perché l'esistenza è ciò che sta nel mezzo, tra l'inizio e il fine ultimo.
Guardo il traghetto fare scalo a Paros, a Naxos. Ciascuna isola è per me una tentazione. Scendi... scendi... mi dice una vocina interiore. Io non scendo, però, ogni uomo ha il suo limite. Il mio si chiama Santorini.


"Vieni Carmencita! Andiamo a vedere questa meraviglia!"
Ed è così mi trovo in uno dei posti più belli del mondo. Già, chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrei pedalato in una cartolina.
Oia (si chiama cosi il più bel paese dell'isola) è proprio come la si vede in foto: un sogno. Penso che tutte le foto della Grecia, ed intendo quelle con le chiesette col tetto azzurro e il mare e cielo blu come sfondo, siano state scattate qui.

Ma anche Fira, il paese dove sono in campeggio, non è male.

Però, che una cosa sia chiara: Non aspettatevi di trovare spiagge caraibiche. Qui siamo su un isola vulcanica; dunque pietre e sabbia scure, rosse tuttalpiù, e mare blu cobalto.
Quanto sto a Santorini? Tre giorni? Quattro?
Non lo so. Però l'ho girata in lungo e in largo ed ora me ne voglio andare a Creta.
A Creta ci arriverò di sera e in campeggio, che sta a 20 km da Heraklion,  di notte, col buio. Qui il sole tramonta alle 19.00 (18.00 ora italiana).



Creta! Finalmente. Eh si, ho un sacco di cose da fare a Creta!
Prima di tutto devo rendere omaggio al mio amico Nikos Kazatzakis.

La sua tomba è tumolata sul Bastione Martinengo sulle antiche mura della città vecchia (che in alcuni punti raggiungono lo spessore di 40 mt - ci si può passeggiare/pedalare sopra). Poi visitare il museo a lui dedicato nel villaggio di Mytria.


Fare una visita al Palazzo di Knosso, così da avere un contatto con l'età del bronzo.

Vedere la fortezza Veneziana.

Visitare il Museo di storia cretese...

e recuperare in una libreria dell'usato un'edizione di Zorba in lingua madre.
Nel giro di quattro giorni faccio tutto. Non trovo però la copia di Zorba, anche se ho recuperato l'ISBN.

Sapete una cosa? Quel che ho visto di Creta, anzi della provincia di Heraklion per ora, è proprio bello!

              (Gouves, 1 ottobre 2024)